Il Regime Forfettario rappresenta una delle opzioni tra i regimi fiscali disponibili in Italia, accessibile a quei contribuenti che mantengono un volume d’affari annuo inferiore a 85.000€. Nel corso dell’anno, se i ricavi o i compensi dovessero superare tale soglia ma non eccedere i 100.000€, è possibile continuare ad aderire al Regime Forfettario fino al termine dell’anno in corso. Tuttavia, se nell’arco dello stesso anno i ricavi o i compensi superano i 100.000€, si verifica una decadenza immediata dal regime. In questo caso, l’obbligo di applicare l’imposta sul valore aggiunto (IVA) decorre dal momento in cui si supera tale limite di 100.000€. Inoltre, è importante notare che il Regime Forfettario cessa di essere applicabile a partire dall’anno successivo in cui si verificano determinate condizioni o si manifestano specifiche situazioni, come indicato nei commi 54 e 57 della normativa di riferimento.

La novità più importante per il Regime Forfettario è che dal 1° Gennaio 2024 saranno obbligati alla fatturazione elettronica tutti i contribuenti in regime forfettario.

Ecco una breve guida per orientarsi nella gestione del regime forfettario quando si avvia un’attività libero professionale.

PRINCIPALI INFORMAZIONI CHE DEVI TENERE A MENTE:

Il Regime Forfettario è un regime fiscale con adempimenti semplificati e che, per le attività libero professionali, vede una serie di principali informazioni da tenere a mente per la gestione contabile e fiscale. 

In particolare:

  • non devi addebitare l’IVA in fattura ai tuoi clienti, né detrarre (“scaricare”) l’IVA assolta sugli acquisti;
  • non puoi superare 85.000,00€ di fatturato annuale (nel primo anno è il limite massimo è ragguagliato su base annua in riferimento al mese di apertura);
  • nel caso superassi 85.000,00€ di fatturato, puoi continuare ad applicarlo fino alla fine dell’anno MA se superi i 100.000€, sei da subito obbligato a cambiare regime passando al semplificato/ordinario.
  • devi numerare, con numerazione progressiva, le fatture che emetti mentre invece devi conservare le fatture di acquisto che ricevi inerenti la tua attività intestate alla tua partita iva oltre che conservare eventuali bollette doganali di acquisti all’estero;
  • per le fatture cartacee devi applicare una marca da bollo da 2€ sulle fatture che superano l’importo di €77,47. La marca da bollo è acquistabile al tabaccaio senza costi aggiuntivi. Puoi consegnare la fattura in originale con marca da bollo al cliente mentre tu puoi conservare una copia della fattura che avrà la dicitura “marca da bollo assolta sull’originale” con indicato il numero di matricola della marca da bollo o con allegato una fotocopia della fattura originale. Dal 1° Gennaio 2024 la fattura sarà obbligatoriamente emessa in formato elettronico e verserai le marche da bollo tramite F24.
  • nelle fatture in regime forfettario è obbligatorio inserire la dicitura prevista per le fatture in regime forfettario, cioè: “operazione senza applicazione dell’IVA” in riferimento alla normativa “art. 1 comma 58 Legge n. 190/2014”. Puoi copiare questa dicitura sul tuo format di fattura: “Operazione senza applicazione di IVA, effettuata ai sensi dell’articolo 1, commi da 54 a 89, l. n. 190 del 2014 così come modificato dalla l. n. 208 del 2015 e dalla l. n. 145 del 2018”;
  • nelle fatture in regime forfettario è obbligatoria l’indicazione di non applicazione di ritenuta (come ad esempio avviene per le prestazioni occasionali dove si tratterrà il 20% della prestazione) sui tuoi ricavi e compensi a ritenuta alla fonte sui tuoi ricavi e compensi. Puoi copiare questa dicitura sul tuo format di fattura: “operazione non soggetta a ritenuta alla fonte a titolo di acconto ai sensi dell’articolo 1, comma 67, l. n. 190 del 2014 e successive modificazioni”;
  • ricorda che la determinazione del reddito avviene “per cassa” ovvero anche se emetti fatture, solo quelle realmente incassate andranno a formare il reddito imponibile. Le altre non incassate andranno a far parte del reddito imponibile soltanto quando incassate.

COME SI CALCOLANO LE IMPOSTE E CONTRIBUTI NEL REGIME FORFETTARIO?

Per la tua attività libero-professionale in Regime Forfettario ci saranno da determinare e versare sia un’imposta sui redditi generati sia contributi pensionistici che andranno a formare la tua futura pensione. In breve ti spieghiamo il metodo di calcolo e le aliquote sia dell’imposta sui redditi sia dei contributi pensionistici.

IMPOSTE SUI REDDITI: Per il regime forfettario, l’imposta sui redditi è sostituita da un’unica imposta sostitutiva del reddito che va a sostituirsi all’RPEF, all’IRAP e addizionali regionali e comunali. L’aliquota che  sarà applicata per i primi 5 anni è pari al 5%. Successivamente, a partire dal 6° anno ed a meno di modifiche normative, l’aliquota applicata sarà del 15%. Tale aliquota non sarà applicata al totale del tuo fatturato ma si parametra ad un “coefficiente di redditività” che rappresenta un forfait dei costi sostenuti per la tua attività.

Ecco un esempio breve di calcolo:
Totale Fatturato ed Incassato: 10.000€
Ipotesi Coefficiente Redditività: 78%
Totale Imponibile: 10.000 x 78% = 7.800€
Totale imposta sui redditi: 7.800 x 5% = 390,00€

CONTRIBUTI INPS GESTIONE SEPARATA: Nel caso di libere professioni non soggette ad iscrizione a Casse Previdenziali Private, la gestione previdenziale a cui iscriversi è la Gestione Separata INPS. Infatti, oltre alle Imposte sui redditi, dovrai versare all’INPS i contributi pensionistici. Nello specifico, la Gestione Separata INPS è un fondo pensionistico a cui devono obbligatoriamente iscriversi tutti i lavoratori autonomi ed i liberi professionisti che non hanno una cassa di appartenenza specifica. Anche se in Regime Forfettario, i Contributi Previdenziali pagati saranno deducibili (“scaricabili”) dalla dichiarazione dell’anno successivo a quello in cui saranno pagati.

L’aliquota per il 2022 è pari a 26,23% ed i contributo, così come per l’imposta sui redditi, saranno determinati sul totale imponibile determinato con l’applicazione del coefficiente di redditività.

Ecco un esempio breve di calcolo:
Totale Fatturato ed Incassato: 10.000€
Coefficiente Redditività: 78%
Totale Imponibile: 10.000 x 78% = 7.800€
Totale contributi previdenziali: 7.800 x 26,23% = 2.045,94

Cos’è la Rivalsa INPS?

Per le attività libero professionali in regime forfettario (ed anche negli altri regime) puoi inserire in fattura la cosiddetta Rivalsa INPS del 4% per i liberi professionisti. Infatti oltre al compenso professionale, hai la facoltà di poter inserire in fattura la “rivalsa INPS”. La rivalsa INPS non è altro che una maggiorazione, per un massimo del 4%, da applicare al compenso fatturato. Tale percentuale del 4% può essere addebitata al cliente in fattura in qualità di contributo previdenziale. Tale rivalsa INPS al 4% da aggiungere in fattura è assolutamente facoltativa e concorrerà al reddito imponibile. Ad esempio se il compenso pattuito col cliente è di 1000,00€ potrai aggiungere un 4% in fattura calcolato sull’importo pattuito e da esporre in fattura, il cliente quindi dovrà pagare il totale fattura pari ad € 1.040,00.

Principali scadenze:

La scadenza più importante che dovrai ricordare è quella per la presentazione della Dichiarazione dei Redditi. La scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi per le Persone Fisiche titolari di Partita IVA è il 30 Novembre dell’anno successivo ai redditi che dovrai dichiarare MA il pagamento delle imposte sui redditi e dei contributi in gestione separata avviene generalmente già dal 30 Giugno.
Il sistema di calcolo e pagamento di imposte e contributi prevede il versamento del dovuto dell’anno corrente (al netto degli acconti pagati l’anno precedente) e il versamento degli acconti sull’anno successivo.
Il pagamento può avvenire in un’unica soluzione o in 5/6 rate tra Giugno e Novembre mediante pagamento del modello F24.

Conclusioni sul Regime Forfettario:

Il regime forfettario è il regime fiscale più semplice da adottare e che per un’attività libero professionale, nei primi anni di attività, può essere la scelta giusta. Anche per l’avvio di attività libero professionali nel Regime Forfettario è possibile richiedere forme di finanza agevolata come ad esempio Resto al Sud, la misura di Invitalia rivolta alla creazione d’impresa nel Sud Italia e che prevede finanziamenti a tasso zero ed a fondo perduto.

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